Il principio della reincarnazione- Martinus
1. La morte smetterà di essere un mistero Che cos'è allora la morte? Prima di tutto è un´esperienza che ogni essere fisico in questo mondo deve affrontare. Nessuno dubita di doverla sperimentare, dato che è troppo evidente in ogni cosa che ci circonda. Inoltre la morte non è solo un processo che una volta avverrà; è già ora presente dentro di noi. Tu hai già cominciato a morire quando sei nato. Dov'è il tenero corpo in cui sei venuto al mondo? Dov'è il viso del piccolo bambino con il quale tu, pieno di speranza, aspettavi la vigilia di Natale, il piccolo viso che splendeva sia quando tu da bambino ascoltavi la storia meravigliosa del Natale che quando vivevi tutti gli altri momenti felici dell'infanzia? Questo viso non esiste più sul piano fisico. Adesso hai un altro viso. E se oggi sei una persona anziana uno può domandarti dove sia adesso il corpo giovane ed agile con cui hai abbracciato la tua amata. E dov'è il corpo maturo in cui hai coronato l'opera della tua vita e con cui hai sperimentato il culmine della tua apparenza fisica in questa vita? Questi corpi sono morti da tanto tempo, se oggi sei una donna od un uomo anziano. La persona anziana ha di fatto sperimentato la reincarnazione o la rinascita molte volte prima di dover morire. 2. La trasformazione dell'organismo Lo scambio avviene gradualmente ed in maniera così lenta ed armoniosa che di solito non disturba, né interrompe l'esperienza della vita. Ma se uno s'immaginasse che il ricambio di questi microesseri avvenisse contemporaneamente, ciò comporterebbe che l'organismo dovrebbe morire ed essere sostituito da un organismo completamente nuovo. Una sorta di processo mortale dovrebbe allora aver luogo fra questi ricambi. Il corpo che avevamo da bambini resterebbe allora immutato fino al momento in cui fossimo sufficientemente maturi per prendere possesso del corpo della giovanezza, ed il concetto del "crescere", nel senso in cui lo conosciamo, sarebbe per noi sconosciuto. Il ricambio che non potesse avvenire gradualmente dovrebbe pertanto aver luogo subitaneamente. Dovremmo entrare in uno stato di sonno o torpore, e durante questo sonno il corpo nuovo, che porterebbe la nostra coscienza della giovanezza, dovrebbe crescere rapidamente ed il corpo del bambino dovrebbe altrettanto rapidamente raggrinzarsi ed essere abbandonato in favore di quello nuovo. Poi ci sveglieremmo in un corpo nuovo e lo useremmo per un periodo di tempo fino a che avvenisse un nuovo scambio. Ci sono infatti degli esseri in questo mondo fisico che sperimentano il rinnovamento della loro vita secondo questo principio, cioè diversi tipi di insetti che passano per gli stadi di bruco, crisalide e farfalla. Immaginatevi se noi dovessimo subire la stessa cosa! Un giorno verremmo pervasi da un intenso desiderio di dormire, ed il corpo con cui i nostri congiunti ed amici solessero identificarci deperirebbe e languirebbe, ed al suo posto crescerebbe un corpo nuovo. La coscienza diurna potrebbe cosí essere nuovamente capace di manifestarsi e ci sveglieremmo in un corpo nuovo e bello, che nessuno identificherebbe come "noi". Veramente, potremmo anzi partecipare ai funerali di quel corpo da poco lasciato. Ad alcune persone tutto questo sembra comico, ad altre forse allarmante, ma ci sono tuttavia degli esseri nell'universo ed anche su questo pianeta che sperimentano il rinnovamento fisico della vita secondo tale principio. 3. Il ricambio degli organismi degli uomini terrestri Ma non dubitiamo dell'esistenza delle onde radio anche se non le possiamo udire. Anche la coscienza o la psiche dell´essere vivente è una realtà che esiste sotto forma di raggi ed onde. Sono queste le energie che determinano il completo rinnovamento della vita e la trasformazione dell'organismo, sia quando ciò avviene in più fasi come nel caso dei suddetti insetti, che mediante un processo graduale, quasi impercettibile, come nel caso dell'uomo terrestre. E se si paragonano il cambiamento dell'organismo dell'insetto con il cambiamento dell´organismo di quella specie di esseri a cui appartengono gli uomini terrestri, non si ottiene la prova del fatto che l'abilità di cambiare l'organismo è, come tutte le altre facoltà, soggetta all'evoluzione? La facoltà dell'uomo terrestre di cambiare organismo è in realtà molto più sviluppata se comparata a quella dell'insetto. Essere capaci, come sono gli uomini terrestri, di cambiare l'organismo in modo completamente impercettibile in un'incarnazione, passando attraverso l'infanzia, l'adolescenza, la maturità e la vecchiaia, senza dover interrompere la funzione della coscienza diurna, ed essere capaci di avere la sensazione che si tratti sempre dello stesso organismo, senza che in realtà sia così, è un qualcosa di ideale se comparato allo stadio evolutivo in cui gli esseri devono passare per una sorta di processo mortale parecchie volte in un'incarnazione. L'uomo terrestre è arrivato ad un livello evolutivo in cui è libero da questo tipo d'interruzioni spiacevoli nella trasformazione dell'organismo, finché la sua vita terrestre, a causa di malattia, incidenti o morte naturale in vecchiaia, sarà interrotta e la sua coscienza verrà portata dai corpi spirituali, o raggiati, che portano la coscienza anche durante il sonno. Ma quando esiste uno stato di cambiamento dell'organismo che è più primitivo di quello dell'uomo, è ugualmente naturale che esista anche uno stato in confronto al quale quello dell'uomo debba essere considerato primitivo, ma che l'uomo man mano possa imparare ad usare. Cioè un cambiamento dell'organismo dove anche il processo che chiamiamo "morte" può essere convertito in un processo di trasformazione graduale, al posto della trasformazione subitanea, da uno stato all'altro. E con ciò l´"angoscia mortale" sarà superata e questo processo di trasformazione non sarà più accompagnato da stati di choc, come può essere il caso per gli uomini attualmente, quando vedono, con occhi fisici, i corpi fisici delle altre persone diventare cadaveri, senza essere capaci di vedere con i medesimi occhi gli stessi uomini nei loro corpi raggiati, che adesso portano la loro coscienza. 4. Cambiamento totale e parziale dell'organismo Il fine della vita però non è che gli uomini debbano occuparsi della "morte" e del "mondo spirituale" ad un livello mistico; tutto questo dovrà diventare scienza cristallina, e l´essere umano con la sua conoscenza e la sua facoltà creativa col tempo sarà capace di vincere la morte. È volontà della Provvidenza o Divinità che l'essere vivente, dopo un lungo periodo di tempo nella spirale d'evoluzione, raggiunga uno stadio in cui sia capace di sperimentare la sua esistenza eterna senza quelle interruzioni che devono aver luogo nel regno vegetale e nel regno animale della spirale d'evoluzione. Questo significa che una tale facoltà di cambiare impercettibilmente l'organismo, come quella posseduta dall'uomo terrestre in una singola vita terrestre, un giorno, nel futuro, verrà usata dallo stesso essere nel passaggio impercettibile dallo stato fisico allo stato raggiato. Infatti è il concetto della "resurrezione" che col tempo diventerà una realtà per l'uomo terrestre, che, quando avrà raggiunto quel livello d'evoluzione in cui sarà capace di controllare la materia con la propria forza di volontà, non potrà più essere denominato "uomo terrestre" ma "uomo vero", un uomo creato "a somiglianza di Dio". Con le mie analisi e simboli cosmici dimostro in qual punto della spirale d'evoluzione questo scopo sarà realizzato. Nell´ultima fase del terzo regno della spirale, il regno umano vero, una tale esistenza perfetta comincerà a realizzarsi. Allora la transizione dell'essere dall'esperienza fisica all'esperienza spirituale della vita non sarà più ostacolata da nessun "processo mortale". La transizione sarà altrettanto perfetta quanto oggi per l'uomo terrestre è la transizione dall'infanzia alla giovinezza, dalla giovinezza alla maturità e dalla maturità alla vecchiaia. 5. Imparare a morire imparando a vivere C'è voluto molto tempo per raggiungere questo stato di cambiamento impercettibile dell'organismo, che l'uomo terrestre adesso sta vivendo in un'incarnazione fisica, ed è naturale che ci voglia un po' di tempo prima che la transizione al mondo spirituale possa aver luogo nello stesso modo. Ma già adesso il singolo uomo terrestre ha la possibilità di trasformare la morte da qualcosa di terrificante in qualcosa di bello. Può imparare a morire imparando a vivere, facendo cioè conoscenza con le leggi della vita e provando a vivere in concordanza con esse. Più l'uomo con i propri pensieri, sentimenti ed azioni, vive sulla stessa lunghezza d'onda del tono fondamentale dell'universo o della morale universale - creare la gioia e la benedizione per tutti gli esseri viventi - più facile sarà la morte il giorno in cui arriverà. Sarà sentita come un rinnovamento della vita, un riposo meraviglioso dalla vita nella materia fisica, che qualche volta può essere abbastanza difficile. Ma non sarà quel tipo di riposo che si può trovare in poltrona o sul divano. No - sarà come la vacanza più meravigliosa che si possa immaginare. Coi pensieri come mezzi di trasporto si possono visitare zone e sfere a volontà. Anche questo si fonda su leggi universali. Poi avviene di nuovo un cambiamento dell'organismo. L'essere deve ritornare a quel mondo in cui esiste la resistenza (che causa l'evoluzione), il mondo in cui fa male pensare in maniera sbagliata. Adesso però riceve un organismo nuovo e sano che viene formato in seno alla madre e con ciò nuove possibilità, nella vita fisica futura, di imparare a pensare ed a vivere in modo tale da arrivare gradualmente a superare la morte. Il presente articolo è basato sulla trascrizione di una conferenza. |